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Alla scoperta dell’arcipelago

Percorso fuori porta

Linosa, perla nera del Mediterraneo

Splendida e selvaggia, nera di roccia lavica, con le sue coste alte e piene di insenature e con i suoi vulcani spenti che si stagliano contro il cielo azzurro, Linosa è l’ideale per trascorrere una vacanza in piena tranquillità, facendo bagni di sole e di mare. Una particolarità dell’isola è il centro abitato, caratterizzato da colori pastello che rendono l’isola accogliente e colorata.

Come arrivarci? Acquistate un biglietto dell’aliscafo che parte da Lampedusa e in un’ora sarete sull’isola. Al vostro arrivo farete un’escursione guidata in barca e in bici per visitare l’isola sia da mare che da terra. Tra i posti più belli potete visitare la Pozzolana, una spiaggetta di origine lavica con sabbia nera. Le fa da cornice una parete di roccia a strapiombo sul mare che si accende di ocra, marrone, rosso e nero, soprattutto quando questa viene illuminata dal sole. Completamente libera, è bagnata da un mare cristallino e trasparente, con fondali perlopiù ciottolosi. Essa è, inoltre, la sede di attracco dei traghetti. In seguito il Monte Vulcano, Monte Nero e Monte Rosso: la vetta più alta è il Monte Vulcano (quasi 200 metri di altezza), che è possibile raggiungere a piedi percorrendo un sentiero alla portata di tutti, da cui si gode di una meravigliosa vista su tutta l’isola. Potrete poi visitare il Centro Tartarughe, situato a pochi metri dopo la Pozzolana di Ponente, uno dei siti di nidificazione di Caretta Caretta più importante del Mediterraneo. Allo stesso tempo è il luogo dove il personale qualificato presta soccorso a quelle tartarughe marine che, soprattutto d’estate, finiscono accidentalmente nelle eliche delle imbarcazioni da diporto o nelle reti dei pescatori. Avvicinandoci verso la parte nord dell’isola, chiamata Punta Beppe Tuccio, troverete il Faro. Fino a qualche anno fa aveva un suo guardiano, mentre adesso è tutto automatico. Esso appartiene alla marina militare. Un altro particolare dell’isola sono i Fili: scogli che delimitano una sorta di piscina naturale chiusa dalla parte della costa, da suggestive pareti rocciose levigate, simili a onde. Si estendono da Pozzolana di Levante fino a Punta Calcarella (circa 100 metri), una roccia vulcanica tufacea. Presenta grotte e scogli ed è il luogo in cui nidificano i gabbiani e qualche falchetto. Anche se a picco sul mare, frastagliate crescono diverse piante come capperi, tabacco azzurro, timo… Posto molto suggestivo e facile da raggiungere attraverso un percorso è la Piscina naturale: nascosta tra le rocce laviche e collegata al mare da un tunnel, è caratterizzata da acque cristalline, pesci colorati e una limpidezza che ti permette di vedere il fondale a diversi metri di profondità. L’isola è anche famosa per capperi e lenticchie: la lenticchia di Linosa è un legume coltivato nelle fertili terre vulcaniche dell’isola. Ottime da mangiare, dietro la loro prelibatezza c’è tanto lavoro e il sacrificio dei pochi che ancora coltivano questo legume. La lenticchia di Linosa viene trattata esclusivamente a mano senza uso di medicinali e fertilizzanti. Il cappero di Linosa, invece, ha un arbusto con un’altezza media di circa 30–60 cm, ma alcune piante arrivano anche al metro. I fiori del cappero sono molto vistosi, di un colore che va dal bianco al rosa con punte di viola. Da metà maggio a fine agosto avviene la fioritura e con essa la raccolta dei cosiddetti bottoni floreali non ancora aperti. Mani esperte devono raccoglierli in modo tempestivo, prima dell’alba e appena germogliati. Quelli di dimensioni minori divengono, dopo la maturazione, il prodotto migliore. Dopo la raccolta i bottoni di cappero vengono messi a maturare in salamoia. Chi si innamora dell’isola e vuole rimanere una notte, avrà la possibilità di ammirare il ritorno nel mare delle Berte. L’isola costituisce uno dei siti di nidificazione più importanti nel mediterraneo per la Berta Maggiore, procellariforme come l’albatro, l’uccello delle delle tempeste e la Berta Minore. Questi uccelli hanno abitudini pelagiche: passano cioè la loro vita in mare aperto e ritornano a terra soltanto durante la stagione riproduttiva. Il piumaggio è di colore grigio bruno nella parte superiore, quasi completamente bianco su quella inferiore. È dotata di un robusto becco uncinato dai bordi taglienti, con delle narici tubolari presenti nella mandibola superiore. Si nutre di piccoli pesci di superficie, di gamberi e calamari, catturati con brevi immersioni. Il volo è caratteristico: le Berte sono dei veri e propri veleggiatori del mare; percorrono grandi distanze scivolando sull’acqua ed alternano al volo planato battute lente e profonde delle ali. Una leggenda vede in questi uccelli la reincarnazione delle anime di Diomede, condannate a vagare in mare alla ricerca del loro condottiero scomparso in battaglia. Ascoltando il canto dei due sessi si può notare una differenza: il maschio ha un tono più penetrante, mentre la femmina ha una voce più rauca.

Lampione

L’isolotto, lungo 200 metri e largo 180, ha una superficie di circa 0,036 km2 e la sua altezza massima è di 36 metri. L’isola fa parte, come Lampedusa (che dista circa 18 km) della placca continentale africana, al contrario della più lontana Linosa (60 km), che fa ancora parte della zolla siciliana. I fondali della costa meridionale calano a picco, mentre quelli sul versante orientale digradano dolcemente, mostrando canali di calcare bianco scarsamente ricoperti di vegetazione. L’isolotto fa parte della Area Marina Protetta Isole Pelagie ed è in zona C. La flora e la fauna non sono quindi soggette a totale protezione ed è consentita l’attività sull’isola. Molti uccelli migratori, in particolare gabbiani, sostano qui regolarmente. Inoltre, è presente l’endemico Armadillidium hirtum pelagicum, un crostaceo di terra raro in tutto il pianeta. 

Un’attività affascinante che si può svolgere sull’isola di Lampione è l’immersione subacquea, durante la quale possiamo incontrare alcuni esemplari di squali grigi.

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Scopri tutto il fascino delle Isole Pelagie grazie ai percorsi ideati e sviluppati dagli alunni dell’Istituto Turistico di Lampedusa nell’ambito del progetto promosso dal Hub Turistico Lampedusa «Lampedusa e la cultura del turismo: Percorsi per un futuro sostenibile e responsabile».

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